La scelta della creatività: Compralavoro

Il progetto “Compralavoro”
Senza lavoro non c’è dignità

 

Compralavoro

 

Il 9 dicembre 2014 il Vescovo di Pavia ha lanciato un’inedita iniziativa proprio nella Festa del Patrono di Pavia: San Siro. Il presule ha fatto una proposta di solidarietà chiedendo ai suoi fedeli 10 euro per comprare un’ora di lavoro da consegnare ai tanti disoccupati che si erano rivolti alla Pastorale del Lavoro della Diocesi, in particolare allo sportello “Amico Lavoro”, dove alcuni operatori dell’associazione “Il Laboratorio di Nazareth” hanno raccolto mille curriculum in meno di 5 mesi. Il Vescovo Giudici, già vicario del Card. Martini, è originario di Varese, Bocconiano di formazione, conosce le lingue ed è attento alle novità infatti è uno sponsor del Gesuita Bergoglio tanto da favorire nella sua diocesi sperimentazioni come la “Scuola di Cittadinanza e Partecipazione” come risposta alla lotta contro la globalizzazione dell’indifferenza. Infatti, il Vescovo pur essendo un “capo” di una organizzazione considerata la più longeva del mondo: la Chiesa, ha saputo superare le maglie delle difficili incrostazioni di 5 riforme sul lavoro con cinque governi diversi applicando le regole della dottrina sociale della chiesa.

Primo di tutto, la dignità delle persone, con la consulta del lavoro ha preparato la festa del lavoro con lo slogan: senza lavoro non c’è dignità.

Poi il secondo pilastro per la dottrina della chiesa è la solidarietà, e mons. Giudici ha fatto appello a gesti di solidarietà come quello di san Siro che aveva cinque pani e due pesci, donandoli ha permesso di moltiplicare il bene per una moltitudine, così ha donato a tutti una cartolina con l’iban della onlus per il “compralavoro” cioè con 10 euro si può acquisire un’ora di lavoro ben retribuita con voucher (buono lavoro) spendibile in ogni organizzazione e famiglia per piccoli e grandi lavori.

Il terzo punto di riferimento alla creatività episcopale è quello della sussidiarietà, dove il meccanismo dei centri per l’impiego di natura pubblica non funzionano, allora la società supplisce sostenendo percorsi di inserimento che raccoglie il disagio dei giovani che nel nostro paese per il 45% non ha lavoro, e la chiesa si pone in ascolto creando nuove opportunità di lavoro socialmente utile.

Infine la economia di comunione, ha permesso al Vescovo Giudici di benedire una rete di imprese che è preludio di lavoro e di volontà di superare la crisi, assumendo in molti modi i disoccupati e giovani per il progresso solidale del territorio.

Infine è proprio lo stimolo della comunità cristiana che ha permesso di utilizzare la garanzia giovani che non funzionava in tanti settori, per dare lavoro ai ragazzi sotto i 29 anni e la possibilità dopo il tirocinio di essere assunti per un anno con un premio all’impresa di tre mila euro; la dote lavoro per seguire e permettere a tanti in mobilità, esodati e disoccupati il ricollocamento delle persone in difficoltà con un accompagnamento formativo e integrativo. Necessariamente la cosa si è diffusa sui media, prima il Corriere della Sera, poi Ballarò, poi le cronache locali e alla fine la vivacità della chiesa, maestra di umanità ha data una concreta possibilità e speranza, sfruttando l’ebbrezza della Spirito di un Vescovo illuminato. Credo sia proprio un bel messaggio che può essere imitato, magari aumentando la generosità e la volontà di bene comune.

 

 

“Compralavoro”: oltre 30 mila euro raccolti
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il Ticino - 08/01/2015
Compralavoro, 3mila ore per i disoccupati
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La Provincia Pavese - 09/01/2015

 

 

anche Cariparma sostiene “Compralavoro”
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